17 Settembre 2015
Alpe Lusia: d’inverno l’immensità della neve; d’estate le mille sfumature di verde.
Da buoni veneti il tormentone di quattro amici appassionati di montagna è stato “Bee e piste de Lusia” (tradotto: Belle le piste dell’Alpe Lusia)… ci piace giocare e scherzare quando abbiamo gli sci sotto ai piedi! Dopo questa gita estiva fatta con il mio babbo dovrò far trovare al mio amico Giovanni un altro motto per la versione green!
Come da introduzione potete capire quanto questo comprensorio sciistico d’inverno sia magico: il panorama toglie il fiato e le distese bianche non vedono l’ora di essere “surfate”! Poi arriva l’estate e credi che tutto diventi più triste invece appena si scende dal primo troncone della cabinovia Ronchi – Valbona si respira aria colorata, profumata, fiorita, aria di immensità perchè non te ne andresti più, perchè rimarresti ore ad osservare ogni sfumatura, ogni fiore, ogni cima; tutto è curato alla perfezione, tutto invoglia a non andarsene o ritornare.
Con il pancione e lo zaino in spalla riprendo il secondo troncone della cabinovia fino a Le Cune e da qui parte la mia breve escursione enogastronomica. Prima “sosta” caffè al Bar Le Cune, inizio ad ammirare da una parte il Lagorai, le Pale di San Martino, il Parco del Paneveggio, dall’altra parte la Val di Fassa, il Catinaccio, il Monzoni e il Latemar. #wow! Poi giù verso il Rifugio Lusia percorrendo la pista da sci con le pedule ai piedi. La pendenza di una pista rossa si fa sentire anche d’estate ma il mio babbo mi sorregge, fortunatamente l’erba non è scivolosa e non rischio di cadere camminando sul verde. Al Rifugio Lusia è ancora troppo presto per mangiare (sono ancora le 10.30 del mattino) ma i miei ricordi invernali annoverano piatti di formaggio fuso e funghi strepitosi!
Lasciando il rifugio alle spalle ci incamminiamo, in discesa, in direzione Valbona per un sentiero abbastanza stretto e scivoloso un po’ per la pioggia, un po’ per l’ombra del sottobosco. Dopo quaranta minuti (anche con qualche salita – ma piccola piccola) arriviamo a Malga Pozza e qui inizia il sogno! La gestione è nuova, la malga sembra appena costruita, la posizione è molto panoramica. Mi colpisce in particolare l’attenzione per i particolari, la cura del giardino, la mucca di legno, il bar esterno…ne vorrei anch’io uno in giardino per le serate con gli amici 😉
Siamo qui per l’aperitivo un mix di prodotti tipici: formaggio e speck! non aggiungo altro se non questa foto molto eloquente…
Dopo le foto di rito al paesaggio è ora di pranzo! “Ancora?!” vi chiederete. L’Alpe Lusia ci offre un’altra destinazione : lo Chalet Valbona. La strada non è molta, cinque minuti di cammino in discesa e l’incontro ravvicinato con un asinello. Il posto è molto adatto ai bambini, c’è un grande parco giochi, il mini zoo, lo spazio per un picnic al sole e scopro con molta sorpresa che vengono organizzate molte attività proprio per le famiglie: il sentiero natura nel bosco per conoscere la flora e la fauna dell’Alpe Lusia, il laboratorio sui minerali e quello sulla lana. Ormai la Val di Fassa pensa proprio a tutto e a tutti! Torniamo al cibo però …è rimasto un buchino! Opto per un piatto di uova, speck e patate (il tegame della cucina dove saltano le patate con le uova è troppo invitante) e il babbo prende una fetta di strudel, fetta non è la parola esatta…diciamo quasi un quarto di strudel… giudicate voi!
Dopo questa “mangiata” ci appisoliamo un po’, il prato dello Chalet è perfetto, il taglio dell’erba è fresco, al sole è ancora molto caldo, non resta che gustarsi queste ultime ore d’estate.
Con questa bellissima esperienza nasce un’idea… il prossimo anno vi portiamo tutti qui! Gli ingredienti fondamentali per una giornata all’Alpe Lusia ben riuscita saranno: passeggiata, sole, prodotti tipici, evasione dalla quotidianità! Vi va?
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