11 Aprile 2017
In vacanza si deve pur mangiare. Turismo ed enogastronomia sono un binomio perfetto per l’Italia paese ricco di storia, cultura, architettura, paesaggi, natura e buon cibo.
Le potenzialità sono tantissime. Secondo i dati forniti dalla Wine Tourism Conference gli arrivi turistici mondiali nel settore dell’enoturismo sono pari a circa 20 milioni, di cui solo 3 milioni diretti in Italia. Il numero è discreto con un ampio margine di crescita, tanto più se si considera il proliferare di appassionati, gourmet che cercano nuove esperienze.
Parlare di food non è come parlare di cibo. 50 anni fa il cibo era sinonimo di bisogno, necessità e routine. Food è un nuovo mondo, è il mercato delle esperienze di acquisto e di consumo, di emozioni.
L’origine, i luoghi di produzione e di consumo delle materie prime e dei prodotti, la tradizione, la storia sono alcune delle caratteristiche esponenziali del cibo. Un foodie ricerca nuove esperienze nel campo del food come un hobby o un’attività più che semplicemente mangiare per fame o per comodità e ama condividere, far conoscere agli altri la propria esperienza, ciò che mangia, dove si trova. Il foodie è la nuova cassa di risonanza delle aziende alimentari, delle strutture ricettive e dei ristoranti. Seppur senza competenza, per queste persone l’importante è l’immagine di sé e di ciò che condividono.
Per questo nel mondo del Food & Wine è sempre più importante entrare in relazione con questi “nuovi turisti” proponendo nuove esperienze che sappiano mettere in risalto la propria azienda.
Pensa in grande. Non fermarti alla semplice degustazione, alla cena tipica. Miscela le attività, fondi natura e benessere. Esporta il tuo marchio in tutta Italia. Fatti conoscere. Fai provare i tuoi prodotti perchè è l’unico modo per farli conoscere e acquisire clienti.
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