8 Settembre 2015
Ora che avete visto come ho pranzato vi racconto la mia giornata dalla Valle dei Laghi al Lago di Garda.
Sono sempre stata un po’ perplessa sui confini delle Dolomiti ( la geografia non è mai stata il mio forte) ma negli ultimi mesi ho scoperto fin dove posso spingermi per raccontarvi i piatti della tradizione dolomitica. Il Lago di Garda non fa parte delle Dolomiti ma ci siamo vicini vicini e per arrivarci ho lasciato Trento alle mie spalle percorrendo la Valle dei Laghi circondata dalle Dolomiti di Brenta. Siamo partiti da casa in 4 : papà, mamma, un amico e io ma abbiamo scelto mezzi di trasporto diversi per raggiungere Torbole.
Percorso in bici ciclabile Valle dei Laghi :
Lasciamo papà e Francesco a Terlago dove imboccano la pista ciclabile imbattendosi subito in una lieve salita, facile per chi ha un buon fiato e un po’ di allenamento estivo alle spalle. Ci raccontano all’arrivo che la ciclabile non è completa e molte volte hanno dovuto percorrere dei tratti e delle curve non adatte ai ciclisti per la velocità delle macchine ma i paesini e i laghi incontrati hanno compensato la mancanza: il Lago di Toblino, la passerella, il castello, la cittadina di Arco con i suo palazzi e le ville in stile liberty, il dualismo tra la montagna e l’affacciarsi sul Lago di Garda, il Sarca e lo sbucare all’improvviso sul Garda senza nemmeno accorgersene. 40 km di libertà.
Percorso in auto:
Da Terlago una volta superati i campi sportivi passiamo il centro del paese. Qui subito una deviazione ci porta all’azzurrissimo lago di Lamar giusto per una visita veloce. E’ martedì mattina, il cielo non è soleggiato, non c’è molta gente. Riprendiamo la strada verso Vezzano. Il fascino delle sfumature verdi, dei colori e delle luci dei vigneti non ancora vendemmiati mi portano a rallentare la velocità per assaporare il paesaggio: la terra del Trentodoc. Nella cartellonistica riconosco le etichette delle cantine che questa estate ho visitato durante i vari eventi come Pedrotti, Pisoni, Maxentia e mi fermo ad osservare una splendente uva bianca per la produzione del Vino Santo Trentino Doc: la Nosiola. Proseguendo verso sud ci imbattiamo sul Lago di Toblino, la strada lo costeggia e decido di scendere dalla macchina per fare qualche foto.Il cielo è velato e l’acqua non ha gli stessi colori delle foto che si vedono nel web ma la vista sul castello, i cigni e le innumerevoli anatre selvatiche sono uno spettacolo. Toccata e fuga al paesaggio lunare e misterioso delle Marocche, meta imperdibile di questo territorio dopo un susseguirsi di saliscendi tra vigneti e meli; ultima piccola sosta quando lungo la strada a picco sul Sarca e sui paesini sottostanti dove troviamo una rientranza e scatta il selfie madre-figlia 🙂
Dopo venti minuti di coda arriviamo a Torbole sul Lago di Garda, l’aria è fresca quando il sole è nascosto tra le nuvole, in riva al Lago lo spettacolo è incredibile, un susseguirsi di colori, i colori dell’acqua, i colori dei windsurf che riempiono il lago. Cerchiamo un ristorante in riva al lago un po’ consapevoli che il posto è molto turistico e il pensiero comune è che non troveremo molta qualità. Ci accomodiamo al Ristorante Casa Beust, si trova sulla pedonale che costeggia il lago, una posizione panoramica, scegliamo la terrazza invece del giardino interno sperando in un po’ di vento e per gustarsi meglio il panorama anche se dal giardino è possibile ammirare il lago attraverso la vetrata. E’ stata una piacevole sorpresa scoprire l’ottima qualità dei piatti accompagnata dalla cordialità del personale. Abbiamo scelto i ravioli al salmerino affumicato e la frittura di pesce di mare e di lago. Dopo una piacevole passeggiata lungo il Lago di Garda ci addentriamo nel case e presa dalla fame, complice qualche goccio di pioggia panna cotta della casa con frutti di bosco e yoghurt… non riuscivo a finirlo!
E’ stata una piacevole giornata, a parole forse non si può spiegare allora vi lascio con una carrellata di foto del mio Lago di Garda.
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